Le scuole primarie dell’Istituto Comprensivo di Bellaria esplorano il mare facendo attenzione a tutti i dettagli. Le immagini fotografiche di David Liittschwager diventano lo spunto per pensare, immaginare e vedere cosa c’è in una goccia di acqua di mare, ma non solo. Le forme del mare suggeriscono ai bambini delle metafore e l’incipit di storie, come quel sole che di notte diventa blu (per questo non lo vediamo). La lavagna luminosa permette di disegnare ingrandendo, seguire le linee e le forme, entrare nella foto e forse in quella goccia d’acqua.
I bambini continuano la loro esplorazione sulla produzione dei giocattoli. Sono gli stampi a colpire l’attenzione e a permettere un lavoro di gruppo: come sarà fatto uno stampo? come ci entra il materiale? e quale materiale? Le ipotesi dei bambini sono tante: si tratta forse di fogli che prendono la giusta forma grazie al calore oppure di una materia liquida che nell’immaginazione dei bambini diventa solida grazie al congelamento? I bambini disegnano per chiarire a se stessi e ai compagni le loro idee e poi alla lavagna mettiamo insieme le varie idee per capire un po’ meglio come nascono strane forme di plastica.
Alcuni giochi aprono ragionamenti davvero interessanti. Quando un gioco è formato da tanti pezzi colorati in modo diverso, come si fa a produrli tutti? I bambini disegnano come immaginano e progetterebbero un macchinario capace di fare componenti di plastica colorate.
Ma dove è stato fatto? I bambini hanno infinite idee sulle fabbriche che realizzano giocattoli. Si tratta di ipotesi che fanno i conti anche con le grandi narrazioni: “escluse le fabbriche di Babbo Natale e della Befana, le altre possono essere dappertutto”.
Partiamo dalle informazioni che la scatola ci dà per capire produttore, importatore, design. E davanti alle cartine geografiche d’Europa e del mondo proviamo a cercare i Paesi che troviamo citati nel packaging.